Anche il BDSM ha le sue regole, tre per essere precisi: Sano Sicuro e Consensuale, SSC per gli amici. Cosa significano queste parole e come si applicano?


L’altro giorno, io e il mio compagno Mela di Cromagnon ci stavamo coccolando dopo un po’ di sano sesso. A un certo punto, lui se ne viene fuori con: “e se mi succede qualcosa mentre sei legata?” Domanda legittima, sulla base della quale Stephen King ha anche scritto un romanzo. La risposta che dà lo scrittore non è delle più rassicuranti, però.

Il problema della sicurezza nel BDSM

Locandina di "Il gioco di Gerald"Il romanzo cui mi riferisco è Gerald’s Game, dal quale Netflix ha anche tratto un film. Semplificando, racconta di Jessie e Gerald, una coppia benestante che va a godersi un weekend romantico in mezzo al niente. Per movimentare un po’ la loro vita sessuale, Gerald propone un “gioco”: ammanettare Jessie al letto. Neanche il tempo di chiudere le manette, che gli viene un coccolone e muore. Jessie rimane quindi legata, lontana da qualsiasi forma di civiltà.

Per fortuna io e Mela siamo troppo poveri per poterci permettere una villa in mezzo al niente: una situazione alla Gerald’s Game è abbastanza improbabile[1]. Come se non bastasse, il nostro monolocale ha le pareti di cartapesta: probabilmente i vicini hanno un’idea abbastanza precisa di quando e come facciamo sesso[2]. Se iniziassi a urlare per chiedere aiuto, mi sentirebbe come minimo mezzo quartiere. Purtroppo questo non cancella il problema alla base.

Il BDSM è più pericoloso del sesso vanilla, poco da fare.

E se i miei vicini facessero finta di niente? E se Mela decidesse di imbavagliarmi, prima del succitato coccolone? E se legandomi comprimesse qualche nervo? E se nel mezzo del gioco mi rendessi conto che sta pisciando un po’ fuori dal vaso e cambiassi idea? Sono tutti problemi reali.

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Cosa significa l’ SSC nel BDSM

L'importanza dell' SSC nel BDSML’istinto suicida non fa parte del pacchetto “personalità kinky” standard, quindi la questione della sicurezza è molto sentita nella Scena. Per ovviare a buona parte dei problemi di cui sopra, la comunità BDSM ha creato l’ SSC. Trattasi di piccole regole che aiutano a ridurre al minimo il rischio di stronzate e incidenti.

Per onestà preciso che esistono altre regole, tutte con le loro siglette, ma trovo che l’ SSC sia la migliore.

La sigla sta infatti per:

  • Sano. Tutte le parti in gioco devono essere in salute e lucide. In soldoni? Niente canne o alcol prima di Giocare, niente problemi di gestione della rabbia, niente masochismo o sadismo patologici. Se non sei in grado di capire quando è il caso di fermarti o fermare il partner, lascia perdere il BDSM.
  • Sicuro. Va bene che ci divertiamo dandoci mazzate a vicenda, ma farci scappare il morto è eccessivo. Per questo motivo, chi pratica BDSM in maniera seria cerca sempre di prevenire eventuali inconvenienti con studio e buon senso.
    Riprendiamo Gerald’s Game: sei in mezzo al niente e hai in mente di fare bondage. Non ordini alla servitù di tornare tra tre giorni. Chiedi alla domestica o a un amico di fare un colpo di telefono ogni sera e di venire a controllare, nel caso non rispondesse nessuno.
  • Consensuale. Ragazzi, c’è anche bisogno di precisarlo? Il BDSM è praticato da persone consenzienti. Tutte le parti in gioco hanno diritto di smarcarsi in qualsiasi momento. Sottolineo il “qualsiasi[3].

L’informazione come base del Gioco sicuro

Quali sono le regole del BDSML’ SSC è molto semplice sulla carta, molto meno nei fatti. Per praticare BDSM in modo davvero Sano, Sicuro e Consensuale serve prima di tutto un pizzico di paranoia. Non troppa, per non rovinare il Gioco, ma il minimo per sapere come reagire in caso di emergenza. In secondo luogo, bisogna conoscere la tecnica dietro alle zozzerie che si hanno in mente. In “Nana to Kaoru” questa cosa si vede molto bene.

Legare una persona con le corde è semplice, no? Dai un paio di giri, fai un bel nodo e via! Peccato che il nodo classico tenda a stringersi man mano che la persona si muove. Più il tempo passa, più la corda si stringe e più aumenta il rischio di fare davvero del male al sottomesso. Ecco perché esistono interi corsi di bondage con le corde il cui sottotitolo dovrebbe essere: “come non accoppare il tuo partner”.

Qualsiasi sia la tua “perversione”, informarti a riguardo è il minimo che puoi fare per le persone con le quali Giochi. E no, i libri erotici non valgono come informazione, neanche i miei (cui ti invito a dare un’occhiata sulla mia pagina autore Amazon).

Informarti l’unico modo per evitare quanto meno le cavolate più grosse, riducendo al minimo i rischi. Sì, ci sarà sempre la possibilità che la corda scivoli e comprima un nervo, che ti venga uno svarione mentre il partner è legato o cose così. Se però la sfortuna non ci mette il suo zampino e fai i tuoi bravi compiti, dovrebbe andare tutto bene.

Come imparare le regole del BDSM

Una volta capito che SSC non è solo una sigletta cui riempirsi la bocca, rimane il problema di come imparare – davvero – le regole del BDSM. Internet è un ottimo punto di partenza, ma va preso con le pinze: non sempre i consigli che si trovano sono degni di fiducia[4]. Ecco perché la cosa migliore è selezionare delle persone competenti nel proprio settore, che organizzino corsi e scrivano libri sull’argomento.

Vediamo qualche nome. Qualsiasi suggerimento per aggiunte e modifiche è ben accetto.

  • Il pluricitato Ayzad, che pratica BDSM da prima che io nascessi. Ha all’attivo diversi manuali e propone lezioni private per gli esploratori del sesso insolito più curiosi.
  • Kirigami, il più giovane tra i citati. Lui e la compagna Tenshiko organizzano corsi di bondage giapponese base, intermedi e avanzati a Milano. Il corso base è disponibile nella versione settimanale e intensiva.
  • Andrea Ropes, altro esperto di bondage giapponese. I suoi corsi si tengono soprattutto a Bologna.
  • La Quarta Corda, che si occupa di… ebbene sì, di bondage giapponese. Organizza corsi e rope jam a Firenze.
  • Xplore, che è un evento internazionale e non una persona. Durante i tre giorni dell’Xplore si susseguono workshop su sessualità alternativa, BDSM, tantra… Una scorpacciata di informazioni, ideale per i più curiosi.
  • Alithia Maltese, insegnante di bondage ed educatrice torinese. Organizza incontri aperti anche ai neofiti, nei quali parla di BDSM a 360°.
  • Marta Santospirito, in arte Tenshiko. Oltre che collaborare con il compagno Kirigami, propone consulenze a tema sessualità alternativa.

Sì, nella lista c’è un sacco di bondage giapponese. Che ti devo dire: va di moda.

Ma ne vale la pena?

Coppia BDSM a Colonia
Viene da chiedersi se non convenga scopare alla vecchia maniera, senza frustini e corde. Se escludiamo malattie veneree e gravidanze, è di sicuro più sicuro e semplice del BDSM.

In un certo senso sì, ma non credo che il BDSM sia una vera scelta. Al netto di facili doppi sensi, posso dire che certe cose le hai dentro e credo che il concetto emerga molto in certi racconti (vedi “Quello che facevi col tuo ex”, in “Femdom Power“). Non puoi ignorarle facendo finta che missionaria e una pecorina ogni tanto ti vadano bene. Non saresti tu.

Il massimo che puoi fare è dare una direzione alle tue fantasie, in modo da viverle in modo sicuro.

È un po’ come con il cibo: certe persone si nutrono, non mangiano. Possono campare a pollo e yogurt greco e insalata scondita vita natural durante. Da un certo punto di vista è meglio: rimangono in forma senza problemi e vivono in maniera più sana della media. Io però non ci riesco: ho bisogno di condire l’insalata e di dare un minimo di sapore al pollo, quanto meno con un po’ di limone.

Se usassi solo due cucchiai di olio al giorno e rinunciassi alla birretta del fine settimana sarei più in forma? Certo, ma non sarei felice.

Che ti devo dire: sono fatta così.


[1]     Che culo, eh?

[2]     E noi abbiamo un’idea abbastanza precisa di quanto litigano, perché e quando. Minimo una volta a settimana, per scenate di gelosia di lei, di solito verso le 3 di notte.

[3]     Questo vale anche per il sesso vanilla, per la cronaca. Se uno dei due non ha più voglia di scopare, ha il diritto di smettere. L’altro può essere comprensibilmente infastidito dalla cosa, ma deve comunque rispettare la decisione del partner. Se va avanti nonostante gli sia stato chiesto di piantarla, passa dal sesso consensuale allo stupro.

[4]     Per non parlare del porno, poi. Usalo per quello per cui è stato concepito: masturbarti. Gli insegnamenti veri stanno altrove.