Se cerchi storie disturbanti, fatte di sessualità bizzarra e situazioni assurde, Carlton Mellick III è lo scrittore che fa per te. Attenzione, però: è roba per stomaci forti.
Carlton Mellick III è l’uomo che amo di più al mondo, letterariamente parlando. Forse sono i suoi basettoni e la pelata sexy. Molto più probabilmente, sono le sue storie sempre in bilico tra l’erotico e l’orrido, che riescono a farti vedere gli aspetti più raccapriccianti del rapporto di coppia e della società.
Prima di cominciare questa discesa negli inferi sensoriali di Mellick, un grazie speciale a Tapiro che anni fa me lo fece scoprire. Un grazie e una maledizione, dato che era il mio spacciatore di libri strani ed è fermo da ormai quattro anni e passa.
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Premessa necessaria: cos’è la bizarro fiction
Premessa necessaria se non hai mai letto nulla a riguardo, ovviamente. La bizarro fiction è un genere incentrato sullo strano, il bizzarro appunto. L’idea alla base è che ciascuna opera debba contenere almeno tre elementi assurdi, a partire dai quali si sviluppa una storia coerente.
Tutto molto bello, ma cosa c’entra il sesso?
L’obiettivo non è solo creare una grossa pila di bizzarrie (o, quanto meno, non dovrebbe esserlo). Un libro di bizarro mira soprattutto a stupire il lettore, divertendolo e anche disgustandolo. Qualche volta, può anche spingerlo a riflettere su aspetti della realtà in cui vive e della propria persona, anche se non è l’obiettivo primario1.
Quale modo migliore per farlo, se non toccando argomenti disturbanti e considerati tabù?
E dove si concentrano gran parte dei tabù e delle nevrosi?
Nel sesso, of course.
Ecco quindi che i libri di bizarro fiction sono quasi sempre pieni di riferimenti più o meno espliciti al sesso e alle funzioni corporali di base.
Il sesso bizzarro è la cosa meno erotica che ci sia
Nel piccolo saggio che chiude le opere di Mellick tradotte da Vaporteppa, Chiara Gamberetta fa notare che c’è ben poco di erotico nel sesso descritto dall’autore.
Le descrizioni entrano fin nei più piccoli dettagli, andando ben oltre la descrizione visiva di ciò che accade. Mellick si sofferma sugli odori, i sapori, le sensazioni tattili dei protagonisti, dandoti l’impressione di star vivendo l’esperienza in prima persona. Tutto questo sarebbe molto eccitante, se il sesso presentato da Mellick non fosse quasi sempre ai limiti del disgustoso per tre ragioni.
- I protagonisti di Mellick sono una grande collezione di fetish estremi. No, quando dico estremi non intendo estremi in senso SSC. Intendo estremi nel senso di patologici. L’esempio più assurdo arriva da “Exercise Bike”, nel quale vediamo persone che si fanno operare per diventare oggetti d’arredamento. Oggettificazione nel senso più letterale del termine, insomma.
- Il sesso ha sempre conseguenze impreviste, quando non proprio disastrose per il protagonista e la società. Basti vedere il già citato “Parasite Milk” o “La Marcia Carnale”, di cui potrei parlare in futuro e che trovo una delle opere più belle di Mellick.
- In tanti casi, i protagonisti non sono del tutto consenzienti. Proprio come il protagonista di “Parasite Milk”, spesso e volentieri gli uomini di Mellick vengono trascinati nel rapporto sessuale, con buona pace dello stereotipo dell’uomo che non deve chiedere mai.
Salvo qualche eccezione, questi tre elementi rendono il sesso dei libri di Mellick quasi fastidioso da leggere. Sentiamo sì gli odori e le sensazioni del protagonista, ma anche il suo ribrezzo e il senso di colpa e la paura.
Mondi di uomini deboli e donne sadiche
Uno degli aspetti più sconvolgenti del sesso in Mellick è proprio la quasi totale assenza di consenso da parte degli uomini. Purtroppo, i rapporti sessuali forzati con donne “indecise” sono fin troppo comuni, specie in un certo tipo di letteratura romantica. Siamo invece poco abituati a leggere di uomini in situazioni simili, specie in storie tutto sommato serie.
I protagonisti di Mellick sono spesso e volentieri uomini deboli, incapaci di prendere in mano la propria vita. Quando non lo sono fin dall’inizio, vengono ridotti all’impotenza da questo o quell’evento inaspettato. Non è sempre così, ma è abbastanza frequente.
Basti pensare a Steve de “La Vagina Infestata”, un musicista fallito che si fa bullizzare da un senzatetto. Nella primissima scena del libro, lo vediamo mentre viene scopato dalla fidanzata, impietrito dalla paura per via della vagina infestata di lei.
Dopo la discussione fece l’amore con me. Per lei, fu il sesso più selvaggio che avesse mai sperimentato. Mi aveva inchiodato sotto di sé, mi succhiava il labbro inferiore screpolato, e fece scivolare il mio pene dentro le sue parti intime infestate, godendo dell’espressione terrorizzata sul mio volto. Io non mi ero mai sentito così a disagio in vita mia facendo sesso. Giuro che quella notte sentii strane cose agitarsi dentro di lei. Sentivo i respiri dei fantasmi sulla punta del cazzo.
Ho qualche serio dubbio che il rapporto sia definibile consensuale.
Di contro, le storie di Mellick sono piene di donne forti, quando non proprio sadiche. Gli antagonisti sono quasi sempre di sesso femminile, donne bellissime e pericolose che faranno il culo tarallo al protagonista. Anche quando non sono il cattivo della situazione, lo mettono comunque in soggezione e lo riducono in una condizione di inferiorità.
Intendiamoci: non ne esce una visione della donna negativa. Al più, ho la sensazione che a volte la visione dell’umanità in toto sia negativa o quanto meno ambigua.
Possiamo parlare di FemDom?
Non ci allarghiamo. Non so se Mellick faccia parte del giro (e non mi interessa), ma sono abbastanza sicura che la disparità uomo-donna delle sue storie abbia motivazioni squisitamente narrative.
Il ragazzo sfigatello che si fa mettere i piedi in testa da tutti, donne e uomini, è il suo protagonista tipo. La donna spregiudicata e pericolosa, bellissima e sexy, che distribuisce calci in culo come caramelle ad Halloween è anch’essa un personaggio tipo. Come tutti gli autori prolifici, Mellick tende infatti a usare più volte le figure con le quali si trova bene. Niente di strano, sotto questo fronte.
Secondo me, questa fissazione per le donne forti e un po’ sadiche è anche figlia del desiderio di turbare gli animi. Nell’immaginario comune, la violenza è una caratteristica tutta maschile. Vedere una donna brutale ci turba, ci fa paura.
Ci eccita?
Ecco quindi che i racconti di Mellick si riempiono di donne in grado di metterti sotto, a letto e non solo. Donne strane, bizzarre, proprio come le storie nelle quali si muovono.
1 I libri di bizarro fiction sono fatti prima per divertire e poi, forse, per far riflettere, specie i migliori. Chi cerca di capovolgere i due punti di solito non ottiene né l’una né l’altra cosa.
Una storia concepita per coinvolgere il lettore e basata sul concetto di “scrivi ciò che conosci” trasmetterà anche la visione del mondo dell’autore, che questo lo voglia o no. Una storia che pretende di fare la morale senza curarsi di essere coinvolgente, invece, sarà quasi sempre noiosa e quindi fallirà nel trasmettere qualsiasi messaggio.