“Porno femminista” è una contraddizione in termini? Non è detto. Nonostante buona parte del porno sia solo a misura di uomo, qualcosa si sta muovendo. Forse.


Il porno è uno dei temi che accende la lotta tra femministe “strong”, persone con una mentalità un po’ troppo agée e generici sostenitori dell’uguaglianza di genere. Tante donne che combattono nelle frange più estreme del femminismo condannano il porno, senza se e senza ma. Altro che porno per donne: accusano il genere di portare avanti una visione malsana della donna, ridotta a mero oggetto per il piacere maschile.

Io non sono una grande amante del porno tradizionale, come accennato nell’articolo su Alfie: mi annoia e lo trovo poco stimolante. E poi c’è sempre il solito problema: io non sono il target ed è palese. Eppure non condanno né il porno né chi lo guarda e, soprattutto, credo che esista davvero un porno femminista. Cosa significa?

No, il porno non è sempre “porno per donne”

Com'è fatto il porno per donnePer parlare di porno femminista bisogna parlare di porno per donne, almeno a mio parere. Uno dei pilastri del femminismo è infatti la presa di coscienza della sessualità femminile, fatta di istinti e fantasie come quella maschile. Una volta compreso questo, il passo per arrivare a una pornografia a misura di donna è – dovrebbe essere – abbastanza breve.

Mi sono accorta che tra il dire e il fare c’è di mezzo un oceano, altro che il mare. Per alcune persone è già difficile accettare che le donne possano voler scopare o masturbarsi. E va bene, parlerò di questo un’altra volta. Anche coloro che accettano l’animalità di noi donne, però, non capiscono che senso abbia parlare di porno per donne. Loro dicono: “non vi basta il porno tradizionale?” Peccato che il porno “normale sia concepito per un target maschile.

A proposito di porno per donne…

Ti faccio un esempio: qualche tempo fa, io e Mela ci siamo guardati la prima puntata di una specie di “reality” prodotto da Brazzers. Prima di vedere l’ombra di un attore uomo nudo sono passati venti minuti, se non di più. Anche quando – finalmente – sono comparsi esseri di sesso maschile nudi, le inquadrature erano tutte sulle donne.

Per carità, non me la lego al dito perché Brazzers passa dieci minuti abbondanti a far vedere pornoattrici che se la leccano tra loro. Però… come dire… mi sento un po’ trascurata, ecco. Se voglio rifarmi gli occhi con addominali scolpiti e pettorali oliati (o anche solo con un uomo nudo inquadrato per intero per più di due secondi), il porno mainstream è quasi sempre inutile. Faccio prima a guardarmi 300 e a lavorare di fantasia.

Oppure vado a cercarmi dei porno per donne, appunto, su misura per me.

Erika Lust: film porno per donne girati da donne

La regista svedese Erika LustErika Lust è uno dei grandi simboli del porno femminista e dà una forte impronta sociale ai suoi film. Nata come Erika Hallqvist, è una regista svedese che ha deciso di portare avanti le sue lotte per l’uguaglianza di genere con il porno. Nel 2004, ha debuttato con il corto pornografico The Good Girl e da lì non si è più fermata.

Cosa hanno di diverso i film di Erika? Sono Harmony in formato cinematografico, con lenzuola che frusciano e frasi smielate? Ma anche no. I film di Erika Lust sono film porno a tutti gli effetti, ma girati come film seri e basati su quattro principi:

  • il piacere femminile conta;
  • il cinema a luci rosse può essere di qualità;
  • bisogna mostrare uomini e donne di tutte le età, forme e colori;
  • la casa di produzione deve rispettare tutte le parti in gioco, dagli spettatori agli attori.

I film porno della Lust sono tra i pochi che non mi fanno venire voglia di strapparmi le orecchie, quando gli attori recitano. In più, sono divertenti da vedere e, quando si arriva al sesso, si concentrano sulla preparazione dell’atto sessuale oltre che sulla penetrazione. Soprattutto, le donne mostrate da Erika Lust sono tutti soggetti attivi, non semplici oggetti per le fantasie altrui.

Purtroppo la pornografia femminista è ancora un’eccezione e raramente è di qualità come i film di Erika Lust. In ogni caso, è quanto meno un inizio.

Ce l’ho con il porno?

Porno femminista e porno tradizionaleUltima precisazione: io non ce l’ho con il porno tradizionale. Molto semplicemente, mi rendo conto che non è fatto per me. Le donne che vi recitano vestono i panni di fantasie erotiche maschili, il più delle volte slegate dalla realtà. In quelle rappresentazioni non sembrano nemmeno persone, a volte, ma oggetti del piacere altrui.

Non credo che questa cosa sia negativa a prescindere: io stessa oggettifico gli uomini protagonisti delle mie fantasie. Tutti lo fanno in qualche misura e non è qualcosa di intrinsecamente sbagliato, finché rimane nel magico mondo delle fantasie sessuali. Lo diventa quando si passa dalla fantasia – o dal porno – alla realtà.

Quando la collega, la compagna di classe, la partner diventano solo pezzi di carne, allora sì che c’è qualcosa che non va.

Questo discorso si applica anche alla produzione stessa dei porno, ovviamente. Un’attrice accetta di recitare una parte in uno o più film, anche sottomettendosi all’attore. Va tutto bene, finché rimane una recita tra persone consenzienti e si rispetta l’SSC. Quando si sfocia nell’abuso o addirittura nello stupro, non ci sono discorsi di target che tengano.

Un abuso ai danni di un’attrice porno non è meno grave perché ha fatto sesso con tanti uomini. Atti come quelli di cui è stato accusato James Deen non sono accettabili in un approccio etico e femminista al porno.

I porno (femministi e non) sono questione di prospettiva

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Secondo me, l’unico modo per disinnescare le conseguenze negative del porno è fornire una corretta educazione sessuale, che spieghi anche cos’è un porno e come si rapporta alla realtà. Bisogna iniziare a vedere il porno come fiction e gli attori come professionisti che interpretano dei ruoli. Finché sono sul set si prestano a diventare oggetti delle nostre fantasie, ma fuori dal set sono persone come tutte le altre.

Non è il porno in sé a causare i danni, ma la mancanza di una corretta prospettiva su di esso. Quando sei giovane e nessuno ti ha spiegato come funzionano le relazioni e l’unica fonte di informazioni è il porno classico, sei portato a credere che la vita di coppia sia quella. Allora sì che possono sorgere dei problemi. Problemi acutizzati anche dalla quasi totale mancanza di un porno alternativo.

Il porno femminista ha come minimo il pregio di offrire una visione diversa. Si rivolge alle donne, che trovano (finalmente) un porno concepito per loro. Si rivolge però anche agli uomini, che possono finalmente vedere quali sono le fantasie femminili e come loro appaiono in esse.

Per un uomo adulto o un adolescente, esplorare i porno per donne potrebbe essere un modo per mettere in prospettiva i porno tradizionali, scoprendo anche aspetti del piacere femminile spesso negati.